Iniziamo subito affermando che si può guarire da questa patologia che condiziona anche la qualità della vita.
L’esperienza della titolare del Centro Olistico è messa al servizio dei tanti pazienti di tutte le età che possono comprovare l’efficacia del suo specifico trattamento integrato.
Cosa è | Quando ci si ammala?
Diversamente dalle malattie infiammatorie intestinali, morbo di Crohn o la colite ulcerosa, la sindrome del colon irritabile sostanzialmente è una tonsillite legata alla mancata permeabilità della mucosa intestinale e dell’alterazione del microbiota intestinale.
E’ bene sapere che la barriera intestinale può essere condizionata da numerosi fattori (ormoni, stress, psicologia , alimentazione, Sali biliari ed altro) consentendo la penetrazione di antigeni alimentari e batterici responsabili di una attivazione neuro-ormonale e di una reazione immunologica responsabile della sua irritabilità.
Cervello e intestino sono in connessione tramite una capillare rete di nervi. Secondo una delle teorie medico-scientifiche più attendibili, la sindrome dell’intestino irritabile sarebbe dovuta a una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose e muscoli intestinali
La storia di Eva
Nel 2021 nel nostroCentro si presenta a visita una donna di 38 anni con una sintomatologia caratterizzata da dolore addominale che migliorava solo dopo l’evacuazione.
Dal dialogo con la paziente emerge un evento traumatico stressogeno come causa scatenante della sindrome intestinale.
Il disturbo era localizzato nel quadrante addominale inferiore con diarrea alternata a stipsi, cistiti ricorrenti da almeno 7 anni .
Questo disturbo emotivo le aveva determinato come primo sintomo la diminuzione della peristalsi e di conseguenza l’insorgenza di dolore a causa dell’ostacolato passaggio d’aria e feci da una austra all’altra.
All’anamnesi inoltre riferiva una febbre tifoidea a 18 anni durata poco sul piano fisico e risoltasi apparentemente bene. Dopo i 25 anni racconta l’insorgenza di una candida recidivante con variazioni del pH intestinale favorite da cause non definite. Intanto nei vari anni i suoi esami ematochimici sono sempre risultati nella norma .
La paziente è stata inquadrata secondo l’approccio omotosicologico come caso affetto da tossicosi intestinale multifattoriale.
Per potere meglio iniziare la terapia detossificante, le viene applicato un certo protocollo omotossicologico con il supporto di oligoelementi idonei al suo terreno costituzionale.
Dopo 1 mese la paziente inizia a stare molto meglio perché rientrata dalla fase acuta ed è il momento di praticarle il test di intolleranza alimentare con EAV a cui segue lo stile alimentare più opportuno.
A conclusione del protocollo terapeutico dopo tre mesi pratica un ciclo di 3 sedute di idrocolonterapia. Oggi gode di ottima salute!
Se anche tu vuoi sanare il tuo disagio, affidati alla competenza della dr.ssa Prete.
Potrai testare in prima persona che ogni problema di salute si affronta in primis con l’individuazione della causa fino alla completa risoluzione degli effetti.